In ricordo dell’eroe Giacomo Nervo

In ricordo dell’eroe Giacomo Nervo

Nato in Sommariva Perno il 23 Luglio 1890

Ferito a Sciara-Sciat il 23 Ottobre 1911

Morto a Palermo li 11 Febbr. 1912

Articolo tratto da “L’amico, bollettino parrocchiale di Sommariva Perno”, anno IV, numero 5, 1 Marzo 1912

 

 La salma di questo valoroso soldato arrivava alla stazione ferroviaria di Bra alla sera delli 21 Febbraio. Al dimani posta su carro funebre di prima classe ed accompagnata da un picchetto armato del 74° Fanteria, dal R. Commissario Cav. F. Rossi, dal Colonnello Dal-Negro, da Ufficiali del Reggimento e da molto popolo veniva provvisoriamente deposta nella camera mortuaria dell’Ospedale di quella Città.

Venerdì poi (23 c.m.) alle 24 la salma, benedetta dal Rev. Priore D. Gaspare Burzio, partiva dall’Ospedale di Bra, diretta a Sommariva Perno.

Il suo passaggio per la Città fu un vero trionfo. Presero parte all’accompagnamento le Autorità Civili, Militari, Scolastiche. Giunto il mesto convoglio in piazza della Rocca, dissero parole di elogio al defunto il R. Commissario, il Colonnello ed altri, a cui rispose ringraziando il Sig. Fissore nostro Segretario Comunale.

Consegnata la salma alle autorità di Sommariva Perno, ai Rappresentanti delle locali Società, sciolto il corteo cittadino, il carro funebre proseguì per Sommariva scortato ancora da numeroso popolo.

La salma arrivò a Sommariva Perno verso le ore 16 ricevuta alla porta del paese dai Sodalizi religiosi, dal Clero, dalle scuole, dai bimbi dell’Asilo e dalle Società di Cornegliano e di Monticello colle rispettive bandiere, nonché da una moltitudine di persone accorse anche dai paesi circonvicini. Compostosi il corteo, si avviò alla Chiesa, mentre le bande di Cornegliano e di Monticello intercalavano il mesto canto con funebri note. Dopo le solenni esequie, il Rev. Sig. Priore commosso depose sulla bara un fiore raccolto da due fatti i più saglienti della vita del prode soldato: l’amor di patria e l’amor di madre, coltivati alla scuola della Religione.

Al cimitero il pubblicista Rossotto di Alba ed il Notaio Garelli con elevate parole diedero l’estremo saluto alla salma dell’eroe, la quale per cura del Municipio venne tumulata in posto distinto.

Crediamo opportuno ancora dare qui l’elenco delle corone offerte all’eroe nella luttuosa circostanza: Quella delle Signore e del Municipio di Bra; del Duca e della Duchessa di Camastra; del Principe e della Principessa di Trabia e Butera; dei commilitoni degenti nell’ospedale di Palermo; degli Ufficiali del Presidio di Bra; del Municipio di Sommariva Perno; del Municipio di Pocapaglia, che con gentile pensiero, la fece presentare dai fanciulli delle scuole, al passaggio della salma sul territorio del paese.

Due le ipotesi su questa foto del 1912. La gente ritratta in p.za Vittorio Emanuele II (Ora Piazza Marconi), davanti al Municipio, potrebbe essere in attesa dell'arrivo del feretro del soldato Giacomo Nervo (ci sono alcuni soldati in divisa, di cui uno con il casco coloniale, le bandiere delle società, i bandisti, i bambini e molto "popolo", come ssi legge nell'articolo del Bollettino); oppure potrebbe trattarsi di una festa per celebrare la fine della guerra di Libia. (Riproduzione fotografica, Archivio Mario Vignola, Sommariva Perno)

Due le ipotesi su questa foto del 1912. La gente ritratta in p.za Vittorio Emanuele II (Ora Piazza Marconi), davanti al Municipio, potrebbe essere in attesa dell’arrivo del feretro del soldato Giacomo Nervo (ci sono alcuni soldati in divisa, di cui uno con il casco coloniale, le bandiere delle società, i bandisti, i bambini e molto “popolo”, come ssi legge nell’articolo del Bollettino); oppure potrebbe trattarsi di una festa per celebrare la fine della guerra di Libia. (Riproduzione fotografica, Archivio Mario Vignola, Sommariva Perno)


Riproduciamo dal giornale L’Ora, Corriere politico quotidiano della Sicilia.

Un altro eroe scomparso all’ospedale militare”

 Una gentile lettrice ci invia queste parole commosse che parlano della fine d’un giovane valoroso, tornato mesi fa dalla Tripolitania gravemente ferito.
Dopo quattro mesi di atroci sofferenze è morto il soldato Giacomo Nervo ferito alla gamba ed al braccio a Sciara-Sciat. A nulla valsero le cure più premurose dei medici, la affettuosa incessante assistenza delle Dame, che a turno gli stettero sempre vicine, lenendo con tutti i mezzi la tristezza che invadeva il giovane valoroso per il pensiero della madre lontana e lo sconforto del mai ottenuto miglioramento. Buono, paziente, affettuosissimo si rassegnava ai patimenti senza lamenti; solo negli ultimi istanti, assistito dalle pietosissime signore Principesse di Niscemi e di Trabia, Duchesse di Camastra e della Verdura, Signore Gatto e Santocanale e dal Duca di Camastra, disse: «Non vorrei morire».

A te giovane Eroe sconosciuto, il saluto commosso e riverente dei compagni, dai quali, per iniziativa del soldato Giovenco, anche lui deturpato alla faccia da gloriosa ferita, venne fatta una colletta per una splendida corona con l’iscrizione: “All’eroe di Sciara-Sciat i Commilitoni”. A te povero Nervo il saluto doloroso di tutti quelli che ti assistettero. Alla tua afflittissima mamma sia di conforto in tanto strazio il pensiero che il suo buon figliuolo fu, fino all’ultimo momento, assistito da veri angeli di carità. Quanta abnegazione in questa opera benefica compiuta così modestamente.
Alla Messa funebre sono intervenute le dame ed i compagni. Quanti bei fiori per il povero estinto! Possa il gentile pensiero di essi arrivare anche ai caduti lontani sepolti in massa sotto le zolle africane.

Per espresso desiderio di molte persone riportiamo qui ancora le parole pronunziate dal nostro Parroco in Chiesa:

«Cristiani, non faccio un discorso, perché son persuaso che al caro Defunto tornano più utili i suffragi che le parole. Tuttavia, come Parroco, non mi posso dispensare dal deporre sulla salma del valoroso e fedele mio parrocchiano l’omaggio della mia affezione, il fiore della mia perenne ricordanza. Due sono le caratteristiche che resero e rendono grande alla nostra mente ed al nostro cuore il soldato Nervo. L’amore alla Patria e la devozione alla Madre. Morirò a Tripoli per la Patria, così egli scriveva, addio, Madre, ricevi l’ultimo sospiro di sangue dal tuo Giacomo. Amò la madre ed a questa inviava giorni parte del sussidio, che i Somarivesi gli fecero recapitare a Palermo. Amò la Patria ed a questa e per questa diede la vita. O forte soldato del Piemonte, o figlio generoso di Sommariva, o diletto Parrocchiano, io Ti bacio in fronte e quale eroe Ti addito ad esemplare dei tuoi compagni e dei tuoi concittadini. Ma sapete voi dove germogliassero questi due amori di Patria e di Madre? Da quella religione che li santifica e benedice e che egli apprese dalle labbra del suo Pastore, da quel Dio che egli, bambino ancora, circondato dall’aureola dell’innocenza ricevette in cuore da questa balaustra e che è pur sempre il Dio degli eserciti.

Fra poco, o Giacomo, la tua salma scenderà nella tomba, tomba per te gloriosa e per noi maestra salutare. La terra ti sia leggiera, i fiori dell’ammirazione, della riconoscenza, dell’affetto sulla tua tomba non appassiranno giammai e coi fiori avrai le nostre preci, i nostri suffragi, affinché al sacrificio della vita sottentri il gaudio del cielo; e quel Dio che prende il figlio senza abbandonare la madre e che ti rese forte nella pugna, rassegnato nei dolori, consolato nella morte ti sia premio in paradiso».

Commenta questo articolo per primo!